venerdì 27 marzo 2009

Il sole che attraversa prepotente le fessure della persiana scardinata, di primo mattino è una spada di damocle in piena fronte e mi sradica da un sonno travagliato ma denso.. E' ancora presto e ho bisogno di un analgesico prima che l'emicrania vinca definitavamente un esile abbozzo di buonumore. Riassumo mentalmente il da farsi in una manciata di punti all'ordine del giorno, confidando in una buona tazza di caffe', rigorosamente bollente .
Venerdi' significa infilare due cose in valigia e tornare a casa di controvoglia. Preferisco qualunque alternativa alla solitudine.
Indugiando fra le crespe delle lenzuola, mi regalo qualche vago istante per sorridere della serata trascorsa a colpi di spintoni maldestri e occhiate prudenti nel solito affollato locale in centro citta'..La frivolezza mi risulta urticante,senza biasimo..preferisco gli angoli piu' reconditi che il centro della scena. Il diversivo era trastullarsi infilzando fragoline al sapore di zucchero di canna dal fondo del bicchiere con la cannuccia, accennando saluti approssimativi di tanto in tanto. Temo di non avere fatto altro.

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